Solo qualche settimana fa in Francia si parlava di un disegno di legge che potesse mirare ad una sorta di legalizzazione del P2P; ora pare che lo scenario sia totalmente cambiato.
Infatti, è stata appena avanzata una seconda proposta di legge, ma molto severa nei riguardi dei downloaders facenti parte dei circuiti P2P che infrangono la legge sul copyright. Essa prevede pene fino alla detenzione in carcere e obbligherebbe i produttori di software ad aggiungere delle protezioni per prevenire copie illegali. In particolare, colui che sarà colto a scaricare contenuti protetti da copyright potrà ricevere fino a 300.000 euro di multa o scontare fino a 3 anni di prigione.
Inoltre, se i programmi di file-sharing non controlleranno e limiteranno ciò che passa per la loro rete, il produttore di tale programma potrà essere ritenuto responsabile.
Questa nuova legge riguarderebbe da vicino anche gli ISP (Internet Service Provide), che potrebbero ricorrere anche alla disattivazione degli account sospettati di aver infranto le leggi sul copyright.
Dunque si è messa in moto ancora la macchina legislativa: questa nuova legge è totalmente appoggiata da Vivendi Universal, la Business Software Alliance e anche dalla Société des Auteurs et des Compositeurs de Musique. Se la legge sarà approvata, farebbe della Francia un paese totalmente aderente alla EUCD (European Union Copyright Directive).
Ad ogni modo c’è da sottolineare, tra le altre cose, come gli sviluppatori di software sarebbero soggetti a numerosi problemi nel rendere i propri programmi “a norma di legge”, e come ciò potrebbe ad influire sul prezzo di vendita finale all’utente.